E’ ben noto che tutte le operazioni digitali hanno un impatto sull’ambiente e il loro peso in termini di CO2 viene chiamato Carbon Thumbprint.
Molti studi recenti sulla sostenibilità hanno evidenziato come il digitale si responsabile del 4% delle emissioni mondiali di CO2 e che ogni essere umano è capace di produrne nell’anno solare più di 400 kg soltanto con le attività virtuali e, solo una bassissima percentuale della popolazione, ne è consapevole.
Ovvio che non si sta parlando solo dello smaltimento di dispositivi elettronici bensì di operazioni che ogni giorno miliardi di persone compiono e che comportano un ingente consumo di elettricità come l’invio dei dati o lo streaming dei contenuti.
L’invio di ogni singola email produce ben 4g di CO2 che moltiplicato per 35 milioni di abitanti diventano 140 tonnellate di CO2.
Per rendere la digitalizzazione il più virtuosa possibile e “amica” della sostenibilità è importante utilizzare anche tecnologie a basso impatto ambientale come la FIBRA OTTICA che, oltre ad essere la più performante in velocità e affidabilità, è anche la più rispettosa dell’ambiente.
La produzione e la stesura delle fibre ottiche richiedono una bassissimo quantitativo di energia, i consumi sono nettamente più inferiori rispetto alle reti in rame ( fibra ottica utilizza fino a dodici volte meno energia rispetto al rame, poiché i dati vengono trasmessi via luce) e, essendo fatta di biossido di silicio ovvero un materiale naturale, non impatta negativamente sull’ambiente in caso si smaltimento, a differenza dei fili di rame.
Un altro effetto positivo nell’utilizzo della fibra ottica lo si ha sulla riduzione delle emissioni di gas serra perché, grazie alla sua velocità, facilita l’HomeOffice e riduce al minimo gli interventi di manutenzione, diminuendo così il traffico stradale.
Se anche tu vuoi rispettare il pianeta, scegli la fibra ottica…la fibra virtuosa che migliora il pianeta.